Indagine di mercato: i supermercati di Hangzhou

da CinItaly's Team
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INFO CINITALY - CINITALY22   22 Febbraio 2018

Premessa, ogni anno, CinItaly effettua una visita nei supermercati cinesi per verificare i cambiamenti nelle preferenze del l’acquirente cinese, ovvero dell’arrivo sul mercato di nuovi prodotti e brand.

Il 2018 ha visto imporsi in tutti i supermercati “top” l’angolo del pane, con tipologie più vicine al nostro pane… ma sempre molto lontane. 

I numerosi punti vendita di prodotti da forno (dolce e salato) in realtà è solo “dolce”, in quanto anche il pane è molto raffinato, elaborato e … dolce!

In questi supermercati “western friendly” totale assenza di prodotti italiani per quanto riguarda salse, dolci (ad eccezione dei Ferrero Rocher  e della Nutella, prodotti nello stabilimento di Hangzhou), cosmesi e cosmeceutica (i prodotti giapponesi sono percepiti come i migliori), bevande (ad eccezione di una sola marca di birra). La città Hangzhou, insieme a Pechino e Shanghai, rappresenta per noi, con i suoi Shopping Mall e Supermercati con un’ampia presenza di brand internazionali, un esempio di quello che potrà svilupparsi in altre città per ora meno “aperte” agli stili occidentali (in particolare il cibo).

 

CityLife

Non potevamo iniziare la nostra indagine sui prodotti italiani (o italian sounding) sugli scaffali dei supermercati cinesi, con il “campione”: Olivoilà Olive Oil.

Posizionato sempre nel settore Italia, di italiano non ha nulla! Marchio registrato dall’olandese Wilmar Edible Oils B.V., non è possibile sapere da dove arrivano le olive, quello che si sa è che ha invaso il mercato asiatico dall'India alla Cina. Nulla di illegale, ovviamente, il prodotto è confezionato in Cina. Costo 188rmb/lt, ovvero poco meno di 25 euro/lt.

       

Non che l’Italia sia rappresentata da marchi di qualità, la fanno da padrone infatti: Farchioni, Costa d’Oro e Berio, con prezzi che variano tra 14 e 18,40 euro/lt. Da notare che l’olio spagnolo è più valutato: 19,85 euro/lt, acidità 0,5%.

Marca sconosciuta in Italia ma è confezionata dalla Bioitalia srl, Sarno (400gr di fagioli rossi per 1,75 € )

Il caffè, nei supermercati, parla italiano, Illy e Lavazza si dividono gli spazi, lasciando ad altri brand il caffè solubile. Unica nota stonata il caffè in grani “Mokambo caffè per passione”, descrizione tutta in italiano, torrefatto in Germania dalla Drago Mokambo Gmbh. 

 

Anche sui biscotti riusciamo a mantenere le posizioni… e spazi!

Complimenti al micro birrificio “32 Via dei Birrai” di Pederobba (TV), unica presenza italiana, e anche di “livello” (ricordo che la birra fu stata selezionata da “slow food”), in una teoria infinita di proposte di brand di birrifici internazionali, prezzo “importante”: poco più di 19 euro per una “32 audace”.

  

Pasta, passate, pomodori pelati & sughi pronti.

Buono il posizionamento dei brand italiani “conosciuti” (Agnese, Barilla, De Cecco), meno conosciuti (Pasta Mediterranea di Bologna,  passata Don Gerardo,…), mescolati a confezioni in lingua italiana ma che di italiano non hanno nulla: “Contadina Italian style Pasta Sauce” (U.S.A) o “Pasta Buono” (Filippine).

   

 

MixC

Il nuovo spazio guadagnato dal pane in Cina, all'ingresso del supermercato.

        

Prendendo ad esempio il conosciuto Amarone Costasera Masi sullo scaffale di MixC l’annata 2008 era in vendita a 876 rmb (circa 116 euro), in Italia la quotazione non supera i 70,00 euro.

Interessante l’uso di cartellini di aiuto per il consumatore nell’acquisto del vino (in foto era applicato a bottiglie di Brunello Banfi).

 

Per gli Oli EVO, conferma della presenza dei “soliti” brand italiani

   

 

Vasta scelta di macchina espresso di brand italiani che utilizzano i grani di caffè.

 

I prezzi al dettaglio sono circa il doppio rispetto a quelli praticati in Italia (la Delonghi Magnifica S ad esempio, a fronte di 350 euro in Cina arriva a costare l’equivalente di 660 euro.

È certo che sta aumentando il numero di cinesi che apprezzano il caffè espresso e il moka. Spazi nei banchi dei supermercati per cartucce e cialde, è in polvere presenza di Lavazza e Illy (in barattolo).

   

In Cina il monopolio delle caffetterie è delle americana Starbucks dell’inglese Costa (entrambe vantano torrefazione “italiana” e utilizzano per le miscele nomi italiani come il caffè “Verona”, venduto da Sturbucks) e la new entry MAAN 100% cinese.

 

Hangzhou Tower

Al “Luxury Mall”  “Hangzhou towers”, rispetto agli anni precedenti risalta la perdita di spazi sugli scaffali di prodotti italiani, la sempre fornitissima enoteca ha la maggior parte degli scaffali occupata da bottiglie francesi, a seguire Cile, Australia, USA. L’Italia solo un 5-8%.

Per il resto, la “birra 32” conferma di essere l’unica presenza italiana, in una vastissima scelta di birre internazionali.

Olive in salamoia della FIcacci accanto a del salame “Casa Modena” che non convince per origine. Nel reparto OEVO solo oli spagnoli, greci e portoghesi.

 

Nel reparto pasta, oltre Agnesi e De Cecco (rispettivamente 18,80 e 26,60 rmb/500gr), anche Alce Nero (18.80 rmb/250gr) e una sconosciuta pasta Di Marco (11,90 rmb/500gr), presenza di pasta spagnola (Gallo).

 

 

 

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