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INFO CINITALY - CINITALY22 22 Novembre 2017
Niente di meglio che ricevere gli ospiti del nostro ufficio CinItaly22 di Pechino (buyers, imprenditori e funzionari governativi) offrendogli un ottimo espresso italiano!
È stata infatti messa in funzione la compatta macchina per espresso che, avvicinandosi alle più professionali e complicate macchine da bar, trasforma le cialde in fumanti tazzine di cremoso caffè.
L’abbinamento di Caffè “Costa Blu” con i prodotti da forno di “Sapori della Sabina”, crea un felice intermezzo durante le riunioni e gli incontri di lavoro.
Non sono ovviamente presenti in CinItaly22 solo prodotti da “break”, sono esposti i prodotti delle nostre prime aziende associate.
I primi scaffali sono stati montati, incluso un frigo per garantire la giusta temperatura ed umidità ai prodotti più delicati ed esigenti.
Riflessioni e considerazioni sul consumo di caffè in Cina
La Cina è stata a lungo, in base alla sua storia, un paese bevitore di tè. Il tè è stato inizialmente utilizzato per scopi medicinali, poi per l'arte e ora viene consumato quotidianamente da milioni di cinesi.
Va da sé che il mercato delle bevande calde in Cina è per lo più coperto dal tè. Dal rapporto ICO - International Coffee Organization le vendite di caffè (grani, polvere e solubile) rappresentano solo il 10% dell'intero mercato, mentre il 45% delle vendite di bevande calde (nei negozi) è quasi esclusivamente dedicata al caffè.
Secondo l'ICO nel 2014, il consumo di caffè è aumentato del 16% raggiungendo quasi 2 milioni di sacchi di caffè nel 2014. La Cina è ora ritenuta il 17 ° mercato del caffè più grande in tutto il mondo.
Il mercato del caffè al dettaglio è stato a lungo trainato da prodotti solubili, che costituiscono il 99% del mercato in Cina, dichiarato dal rapporto Euromonitor. Solo l'1% sono prodotti di chicchi di caffè.
Il protagonista nel mercato è ora l’istantaneo (cartucce e cialde), Nestlé, con una quota di mercato del 72%, è leader. Nuovi giocatori sono entrati nel mercato, ma Nestlé conduce ancora il gioco grazie alla sua espansione di Nespresso in Cina. Si prevede che il mercato dei chicchi di caffè crescerà del 17% nel 2018.
Il monopolio delle caffetteriean bar èi Starbucks, seguito a distanza da Costa, si sta imponendo anche il brand MAAN, che si differenzia per un interior design caldo, retrò e molto “occidentale”… ma cinese al 100%!
Il costo di una tazza di american coffee è di circa 2,5 – 3 euro, un espresso si allinea agli stessi prezzi.
Perché brand famosi in Italia come Vergnano, Kimbo e Lavazza non riescono ad imporsi in Cina? Per due motivi principali: i notevoli investimentinecessari (far fronte ai brand e ai format che si sono nel frattempo imposti) e la scarsa formazione del personale al bancone (mancata “standardizzazione” delle procedure). Chi frequenta la Cina rinuncia al buon espresso optando al caffè ”americano”, questo nonostante l’impiego di strumenti più che adeguati (La Cimbali e San Marco solo per fare due nomi) l’espresso che ne esce è sempre deludente.
L’esperienza delle “pasticcerie” cinesi
Nella città cinesi è il boom dei negozi che propongono dolci di ogni genere e tipo con diverse tipologie di pane pane (sempre lontano dai nostri gusti (è proposto dolce e molliccio). In questi locali ci sono presenti pochi tavolini. in quanto il cliente è quello che consuma in ufficio o in casa, spesso hanno anche macchine professionali per il caffè.
Riteniamo che ci sia spazio per un “format” tutto italiano, con prodotti da forno che puntino anche e soprattutto sul salato (pane e pizza a tranci, ad esempio), così come biscotti e confetteria importata dall’Italia, o fornita da fornai locali formati in Italia.
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